Rispettare il corpo del bambino è un tema molto importante che abbiamo deciso di trattare in questo breve articolo.
Il corpo del bambino
Tutti i bambini, neonati inclusi, hanno una fase iniziale di presa di consapevolezza del proprio corpo e necessitano di un periodo, alle volte abbastanza lungo, per poterlo gestire autonomamente. Gli adulti come i genitori, i nonni, la tata, il pediatra, o chiunque venga in contatto con il bambino, ha il compito di rispettare il corpo del bambino. È vero che ci sono delle attività da svolgere come cambiargli il pannolino, lavarlo, spostarlo dalla culla in braccio e tante altre situazioni, ma il principio di base è quello di avvicinarsi ed entrare in contatto con il bambino e con il suo corpo con il massimo rispetto, la dovuta delicatezza e soprattutto comunicando con lui.
Rispettare il corpo del bambino
Perché diciamo questo? Per meglio spiegare questo concetto proveremo a fare qualche esempio. Immaginate che adesso, mentre state leggendo questo articolo, all’improvviso qualcuno da dietro si avvicini a voi e, senza dirvi nulla, vi sfila la maglia in maniera brusca ed irruente lasciandovi a dorso nudo. O magari siete seduti a tavola a mangiare e un omone alto e grosso vi prende di peso e vi tira su dalla sedia portandovi via senza preavviso o comunicazione. Come vi sentireste in queste situazioni? Gradireste un trattamento del genere o preferireste un approccio più delicato, magari essendo informati di ciò che sta accadendo?
Il punto di vista del bambino
Dopo gli esempi fatti siamo certi che è più chiaro adesso guardare il mondo dal punto di vista del bambino e riconoscere che, alle volte, noi adulti usiamo la nostra superiorità fisica per imporci. Pertanto quello che possiamo fare noi adulti è quello di iniziare a considerare il bambino come noi, con delle proprie sensibilità ed un proprio corpo fisico, al quale non piacciono le invasioni senza essere avvisati. Questo non significa che un genitore sbagli a prendere il bambino mentre sta giocando per portalo a mangiare. Quello che possiamo fare però è imparare innanzitutto a comunicare con lui e ad avvicinarlo sempre dopo aver aperto una comunicazione con lui.
La comunicazione con il bambino
Lo stesso discorso vale quando riteniamo opportuno che il bambino vada a dormire. Pensare di prendere il bambino e metterlo nella culla o nel lettino e pretendere che si addormenti non sempre funziona. Anche in questo caso è necessario aprire una comunicazione con il bambino facendogli comprendere, con la nostra voce, con dei gesti e dei rituali, che è arrivato il momento della nanna e che stiamo per accompagnarlo in questo processo. Ecco perché prima della nanna è importante quella che noi chiamiamo “comunicazione“, un processo che ci aiuterà sia nell’addormentamento del bambino che nella nanna di tutta la notte.