Con l’arrivo di un bambino le nostre case cambiano aspetto e si riempiono di tantissimi nuovi oggetti ed accessori. Uno fra i tanti, che negli ultimi anni è diventato di uso comune, è lo sterilizzatore. Esso è in grado di ridurre del 99% la carica batterica contenuta negli oggetti che il bambino porta alla solitamente in bocca, come ciuccio, biberon e giocattoli.
Come sterilizzare un ciuccio?
Fino a pochi anni fa il metodo classico di sterilizzazione più diffuso era quello di immergere gli oggetti dentro l’acqua bollente. Nonostante questo sia un metodo efficace, nelle famiglie vediamo sempre più spesso lo sterilizzatore perché più pratico e soprattutto sicuro nel processo di sterilizzazione. Ma quale sterilizzatore usare esattamente? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza tra i tanti sterilizzatori che è possibile trovare in commercio, che fondamentalmente son di due tipi: a caldo e a freddo.
Sterilizzatore a caldo
Questa tipologia sterilizza gli oggetti grazie al vapore generato dall’acqua riscaldata ad alta temperatura. La sterilizzazione a vapore è la più vicina a quella usata dai nostri genitori e dai nostri nonni che immergevano gli oggetti dentro l’acqua bollente. La differenza di oggi è che il processo è del tutto automatizzato e temporizzato. Basta riempire il serbatoio d’acqua, riporre gli oggetti da sterilizzare nell’apposito vano, chiudere il coperchio ed accendere lo sterilizzatore. La durata di sterilizzazione varia dai 7 ai 15 minuti a seconda del modello usato. La sterilizzazione a vapore, oltre ad essere un metodo davvero efficace, è anche il più naturale in quanto si sterilizza solo con l’acqua e senza nessun additivo chimico.
Una seconda possibilità di sterilizzazione a caldo viene data dagli sterilizzatori a microonde. Il concetto è identico a quello descritto precedentemente, con l’unica differenza che il vapore viene generato dal forno a microonde che scalda l’acqua e la vaporizza. In questo caso sono necessari degli specifici contenitori che possono essere utilizzati all’interno di un forno a microonde. Il costo dei contenitori è piuttosto basso ma è necessario possedere un forno a microonde.
Sterilizzatore a freddo
Una seconda tipologia di sterilizzatori è quella degli sterilizzatori a freddo. La tipologia di sterilizzazione è completamente differente, infatti essa avviene grazie a degli agenti chimici, che possiamo trovare in commercio in forma liquida o di pastiglie. Tali additivi vengono aggiunti nella stessa acqua in cui vengono immersi gli oggetti come ciucci, biberon e giocattoli. Alcuni vantaggi di questa modalità di sterilizzazione sono le dimensioni, sicuramente più contenute, e il fatto di non dover utilizzare corrente elettrica. Quindi possiamo sterilizzare gli oggetti in qualunque luogo anche quando siamo fuori casa. Una nota negativa invece è il tempo di sterilizzazione che è decisamente più lungo rispetto alla sterilizzazione a caldo, infatti è necessaria circa un’ora per ogni sterilizzazione. Ma forse l’aspetto di cui tener conto maggiormente è che la sterilizzazione non avviene in maniera naturale, ma grazie ad agenti chimici. E su questo argomento molti genitori si trovano in disaccordo nell’utilizzo sistematico di questa modalità perché non naturale.
Scegli uno sterilizzatore di qualità
Quale sterilizzatore usare? Un ultimo fattore, molto importante da tenere in considerazione, è quello di scegliere uno sterilizzatore che sia costruito con materiali di qualità. Questo significa che sia resistente alle alte temperature, per gli sterilizzatori a caldo, e che in ogni caso non rilasci sostanze tossiche durante il suo utilizzo. Scegliete sempre sterilizzatori che rispettino le normative, che siano certificate dal marchio CE e che siano BPA free, ovvero che non rilascino Bisfenolo A ad alte temperature. Al seguente link troverete diversi modelli e marche di sterilizzatori a confronto per poter scegliere quello più adatto alle vostre esigenze: guida al miglior sterilizzatore