Una delle situazioni più frequenti che avviene già dalla nascita, subito dopo il rientro a casa, è il bambino che piange appena appoggiato sul lettino. I primi tre mesi di vita rappresentano la fase del contenimento e del legame e se il bambino piange appena viene appoggiato sul lettino significa che non riesce a sostenere il distacco. Sarà quindi opportuno dargli il nostro supporto in diversi modi.
COMPRENDERE I BISOGNI DEL BAMBINO
Per prima cosa è necessario comprendere cosa ci vuole dire il bambino, distinguendo la parte emotiva dalla parte fisica. I pianti non sono tutti uguali, esistono diversi tipi di pianto che vanno piano piano riconosciuti e interpretati. Il pianto potrebbe voler esprimere una richiesta di fame, un dolore come quello delle coliche, oppure semplicemente un desiderio di coccole. Durante le mie consulenze insegno ai genitori a comprendere, sentire e rassicurare il bimbo, perché il pianto del bambino non va mai trascurato, anzi necessita sempre di una risposta che deve arrivare dai genitori.
UN AIUTO GRAZIE ALLO SKIN TO SKIN
Subito dopo la nascita è fondamentale che il bambino sperimenti il contatto pelle a pelle, il famoso skin to skin. Una procedura per cui, in un parto naturale, il bimbo viene posto sul petto della madre pochi minuti dopo la nascita. Questo rappresenta un passaggio importante sia per la mamma che per il bambino, perché migliora lo sviluppo della loro relazione.
È molto utile anche per i bimbi nati prematuri, perché questi hanno ancor più bisogno del contatto con la propria mamma. In questo caso, si effettua una vera e propria cura che prende il nome di marsupioterapia (Kangaroo Mother Care) che favorisce lo sviluppo neurologico, psicologico e fisico del neonato prematuro. Grazie a questa terapia d’amore, nei paesi in via di sviluppo la mortalità neonatale si è enormemente ridotta.
IL CONTENIMENTO
Una volta tornati a casa dall’ospedale, la prima cosa da fare è creare sin da subito il nido per il neonato. Potete utilizzare un riduttore che fa sentire il bambino più contenuto, ricordandogli l’utero materno. Ognuno deve scegliere lo strumento che lo fa sentire più sicuro e che preferisce anche in base alla propria personalità.
Se il bambino piange appena appoggiato nel lettino, fin da subito consiglio la copertina Miracle della Red Castle, che serve proprio ad avvolgere il neonato. Potete usarla sia di giorno ma soprattutto di notte, quando la mamma ha più bisogno di riposare. Fasciare il bimbo nelle prime settimane di vita è un’antica tradizione, una pratica sicura e ben consolidata che viene utilizzata da tante mamme per aiutare il bambino a farlo sentire contenuto, protetto e al sicuro.
Grazie a questo supporto il rilassamento avverrà in modo naturale, evitando i continui risvegli dovuti anche al semplice riflesso di Moro, una reazione di soprassalto normalmente presente in tutti i neonati.
Questo tipo di copertina va sostituita alla dodicesima/quattordicesima settimana di vita per consentire il corretto sviluppo della motricità. Potete cominciare a disabituare il bambino al contenimento liberandogli prima un braccio, poi l’altro e poi le gambe, mantenendo ancora contenuto il busto per poi introdurre il sacco nanna con i piedini, che è l’ideale per i bambini più eccitabili perché gli permette il movimento, mentre per i bimbi più sensibili/irritabili l’ideale è un sacco nanna completo con le maniche amovibili o meno.
I RUMORI BIANCHI POSSONO ESSERE D’AIUTO
Sin dai primi mesi possiamo inoltre aggiungere vicino alla culla un peluche con sensore di pianto che emette dei rumori bianchi e che riproduce dei suoni simili a quelli percepiti all’interno dell’utero materno, come il battito del cuore, che rassicurano il bambino. Sono facilmente reperibili in commercio, nei negozi fisici o online, e aiuteranno la mamma anche quando inizierà ad applicare il metodo ReSleeping®.